I cavalli, come gli uomini, hanno 5 sensi: vista, udito, olfatto, gusto e tatto.
Tuttavia, studiosi hanno decretato un sesto senso: i cavalli hanno un grande potere di percezione del pericolo e di previsione di catastrofi naturali.
Ma in che modo si sviluppano i restanti sensi?
Vista: senso principale del cavallo, il cui occhio è il più grande di qualsiasi mammifero terrestre. La corteccia visiva del cervello equino decodifica 1/3 di tutte le percezioni sensoriali. I cavalli possono vedere per un arco di 340° senza muovere la testa e presentano, inoltre, una visione panoramica in forma monoculare, ossia ciascun occhio vede le immagini in maniera indipendente.
I cavalli sono in grado di vedere meglio rispetto ai cani e presentano un’ottima visione notturna. Hanno poca percezione della profondità e compensano questo limite confrontando la dimensione di un oggetto al ricordo che hanno di quello che hanno osservato in passato.
Udito: ciascun orecchio può orientarsi in maniera indipendente fino a 180°, il che consente al cavallo di localizzare più suoni nello stesso tempo e di averne una percezione amplificata.
L’udito dei cavalli è molto più sviluppato rispetto a quello umano: sentendo sia frequenze più basse che più alte, sono in grado di percepire anche i minimi rumori di pericolo, soprattutto notturni.
La posizione delle orecchie, come ben sappiamo, indica lo stato d’animo dell’animale ed è usata come metodo di comunicazione fra i soggetti in branco.
Olfatto: il senso principale attraverso il quale i cavalli si riconoscono tra di loro. Tramite l’olfatto i cavalli decifrano informazioni sull’ambiente che li circonda. Il loro naso presenta un’ampia superficie interna che contiene molti recettori chimici nella mucosa. La superficie preposta alla rilevazione degli odori è molte centinaia di volte più grande che nell’uomo il che ci fa dedurre, ancora una volta, come questo senso sia enormemente più sviluppato.
Gusto: i cavalli sono in grado di distinguere i sapori dolci da quelli salati. Hanno una percezione dell’amaro diversa rispetto alla nostra (tollerano maggiormente i sapori forti rispetto a noi).
Il senso del gusto si sviluppa grazie alla grande presenza di papille gustative localizzate nella lingua, nel palato molle e nel retro della gola.
Tatto: un senso rilegato all’uomo e alla comunicazione uomo – cavallo. La sensibilità cutanea del cavallo è molto sviluppata, ed è differente nelle diverse parti del corpo: la bocca, i fianchi, il garrese, la pelle appena sopra gli zoccoli e la regione del gomito sono molto sensibili. Tale sensibilità dipende dalla foltezza del pelo, dallo grandezza della cute e dal numero di recettori. Il tatto è particolarmente rilevante dal punto di vista sociale e per la vita nel branco, sin dai primi istanti di vita (pensiamo alla giumenta che lecca il suo puledro).