Pioggia e freddo: bisogna correre ai ripari?

Il cavallo è un animale predisposto a resistere alle basse temperature e ai cambiamenti stagionali, producendo naturalmente calore grazie all’attività metabolica e ai processi digestivi.

Anni di evoluzione hanno portato il corpo del cavallo ad adattarsi a freddo, pioggia e vento: l’unico prerequisito è quello di lasciare a disposizione fieno h24 in modo tale da poter far loro produrre energia.

 

Studi scientifici hanno dimostrato che i cavalli adulti possono mantenere un metabolismo regolare fino ai -15/20°C, per i puledri la temperatura critica, invece, si aggira attorno ai -9°C. Al di sotto di queste temperature basterà ingerire più fieno: la fibra lunga fermenta per diverse ore nello stomaco, producendo calore.

Haflinger sotto la neve

In caso di pioggia, forte umidità e vento, i cavalli possono mettersi alla ricerca di un riparo. Nel caso in cui vivano in branco, posso invece riunirsi, posizionando la parte posteriore del loro corpo verso la pioggia e abbassando la testa.

 

Ovviamente ogni caso è poi a se e deve essere considerato come tale: alcune razze di cavalli possono essere più soggette al freddo rispetto ad altre. Altri fattori che potrebbero influire possono essere l’età o lo stato di salute.

Cavalli in natura

Se si sceglie una gestione naturale per il proprio cavallo, è sconsigliabile l’utilizzo di coperte: quest’ultima schiaccia il pelo e annulla la loro azione protettiva.

 

Fonte:

Etologia Equina di Rachele Malavasi